La voce, e più in particolare il canto a cappella, costituisce senza alcun dubbio la base stessa della musica irlandese: se questa è oggi considerata come una musica estremamente ricca di abbellimenti, ciò è in gran parte dovuto al suo carattere melismatico, ovvero al fatto che più note vengono modulate su una singola sillaba.
I musicologi ritengono inoltre che la musica tradizionale irlandese si basi anche sulla metrica della poesia gaelica, oltre che sulle caratteristiche e sulla timbrica degli strumenti utilizzati.
Si può anche arrivare ad affermare che gli abbellimenti non sono possibili al di fuori di una produzione solistica, da cui l’affermazione frequentemente espressa secondo la quale la musica tradizionale irlandese è musica di solisti e non di gruppo.
Oltre alle ballads e ai sean-nòs, trattati in queste pagine in maniera più approfondita, nelle zone urbane è possibile ritrovare melodie meno elaborate e di minore difficoltà d’interpretazione.
Cantanti come Dominic Behan, Margaret Barry o Frank Harte hanno, con le loro registrazioni, conferito carattere di nobiltà a queste canzoni popolari. Altri interpreti, quali Dolores Keane, Christy Moore, Paul Brady o Mary Black, pur partendo da una profonda conoscenza dei canti tradizionali, hanno intrapreso una carriera condizionata dalle regole e dalle leggi proprie del mondo dello spettacolo, e si sono pertanto abbastanza allontanati dalla trasmissione orale.
I loro dischi oscillano tra stili musicali differenti, arrivando sino al varietà (a ragione tale musica è denominata in inglese “middle of the road” o “MOR”) o addirittura al Country & Western, purtroppo sempre più spesso classificato come Irish Music per il solo fatto di essere interpretato da irlandesi. Secondo queta logica, perché non includere nella categoria “Irish Music” anche gli U2, Sinéad O’Connor, Joan Trimble e John Field?
Il punto di transizione tra voce e strumento può essere facilmente ritrovato nel lilting. Esso consiste nel canto di sillabe convenzionali e prive di significato, in maniera molto rapida, finalizzato essenzialmente alla danza: “dum, deedle, da…”. Come per il puirt a beul (musica per la bocca) scozzese, il lilting deve la sua origine a quelle situazioni in cui non era disponibile nessuno strumento musicale per far ballare la gente.
Gare di lilting sono organizzate annualmente dal Comhaltas Ceoltòirì Eireann in occasione del suo Fleadh Cheoil, e al riguardo sono anche disponibili alcuni dischi. E’ degno di nota il fatto che tali competizioni ammettano anche il wistling (“fischiettare” le canzoni), il che è giustificato più dalla ricerca di un modo non dispendioso di incoraggiare la pratica musicale, che non da una presunta tradizione non meglio specificata.
Testi tratti dagli articoli di Alfredo De Pietra