Nuove rivolte

Dopo la Grande Carestia i giovani irlandesi iniziano a dare vita a nuovi moti di rivolta e tattiche politiche e militari per ottenere indipendenza e autonomia.
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Il movimento “Young Ireland”

Antichi sostenitori di O’Connell, alcuni giovani rivoluzionari irlandesi fondarono nel 1840 il movimento “Giovane Irlanda” (Young Ireland) per riprendere la lotta nazionalista. Thomas Davis era anglicano, Charles Daffy cattolico e John Mitchel presbiteriano, il che dimostra che la questione nazionale non coinvolge direttamente le differenze religiose.

Young Ireland
Young Ireland

Gli Young Irelanders crearono una bandiera tricolore: il verde per i cattolici, l’arancio per i protestanti e il bianco in mezzo per simboleggiare la pace tra loro (quella che oggi è la bandiera nazionale). Nel 1848, non ci furono effettive insurrezioni ma soltanto alcuni colpi di mano poco significativi e mal preparati. La carestia e lo stato di miseria generale non favorirono, evidentemente, la mobilitazione o la presa di coscienza!

I Fenians

Altra conseguenza indiretta della Grande Carestia, coloro che erano emigrati in Inghilterra e in America avevano a quel punto la forza di sostenere la resistenza. Si creò così una nuova organizzazione, l’Irish Republican Brotherhood. Creata a Dublino e a New York, passò alla storia con il nome di Fratellanza Feniana (i Fianna sono i guerrieri e gli eroi delle leggende gaeliche).

Beneficiando di un importante sostegno dagli Stati Uniti e di un reclutamento molto popolare, essa poté rapidamente contare su alcune migliaia di membri e organizzò due insurrezioni che fallirono.

Nel 1867, una serie di attentati terrorizzò l’Inghilterra. Tre Feniani vennero impiccati (“I Martiri di Manchester“) e la maggior parte dei dirigenti venne arrestata. O’Donovan passò 15 anni in prigione incatenato, costretto a leccare la sua minestra in ginocchio.

La lotta per l’Home Rule e la riforma agraria

Home Rule Party
Home Rule Party

Gladstone, un Primo Ministro liberale, giunse al potere a Londra nel 1868. Le sue prime misure furono quelle di mettere fine alla supremazia della Chiesa anglicana in Irlanda, di sopprimere la tassa che le era dovuta e di proclamare la totale libertà del culto cattolico. Poi promulgò una timida legge sugli espropri, dando una maggiore protezione ai piccoli mezzadri.

Questo ammorbidimento incoraggiò i movimenti di rivendicazione legale. Nel 1879, il feniano Michael Davitt fondò la Lega agraria, al fine di restituire agli irlandesi il loro diritto ancestrale alla terra.
Poco prima, nel 1870, era stato creato l’Home Rule Party (partito per l’autonomia), sotto la spinta di un buon numero di persone che ritenevano che una certa autonomia all’interno del Regno Unito costituiva un obiettivo effettivamente realizzabile, tappa obbligatoria prima della conquista di nuove libertà.

Nel 1874, il partito conquistò più della metà dei seggi irlandesi al parlamento britannico. Nonostante questa vittoria, Londra non fece alcuna nuova concessione.
Fu allora che i parlamentari irlandesi, per attirare l’attenzione sui loro problemi, inaugurarono una tattica particolare: l’ostruzione dei dibattiti. Poiché non era concesso interrompere un oratore, gli home-rulers lessero in tribuna intere pagine della Bibbia.

 

Charles Stewart Parnell

Charles Stewart Parnell, un avvocato protestante, giovane deputato, divenne maestro nell’esercizio di quest’arte. Visto che ogni città in Irlanda ha la sua Parnell Square o Parnell Street, ecco descritto in due parole il personaggio. Figlio di una grande famiglia aristocratica, grande proprietario, educato a Cambridge, non per questo era di cuore meno irlandese. Le sue radici dovevano contare in qualche modo poiché uno dei suoi antenati rifiutò di votare I’Union, e altri sostennero O’Connell. Infine, sua madre era la figlia di un ammiraglio americano che combatté nel 1812 contro la marina britannica.

Oratore fuori dal comune, bell’uomo, difensore dei poveri, presidente della Lega agraria, non tardò a diventare estremamente popolare e fu, dopo O’Connell, il “secondo re senza corona d’Irlanda”. Di fronte all’agitazione contadina, Gladstone decise, nel 1881, di presentare una vera riforma agraria e fece votare, dal 1885 al 1903, diverse leggi che autorizzavano la redistribuzione ai piccoli proprietari della maggior parte dei grandi fondi (si contava un 5% di proprietari irlandesi nel 1878, e il loro numero crescerà fino al 70% prima della prima guerra mondiale).
Curiosità: nel 1880 il capitano Boycott, dal cui nome deriva il verbo boicottare, fu il primo a subire le conseguenze della campagna volta a impedire l’acquisto delle terre degli sfrattati da parte dei proprietari.

Nel 1885, il partito degli Home Rule conquistò tutti i seggi alle elezioni irlandesi (a eccezione del bastione lealista dell’ Ulster), acquisendo una posizione d’arbitro a Westminster. Parnell divenne per i conservatori britannici l’uomo da abbattere. Questi non tardarono dunque a trovare il suo tallone d’Achille: una relazione adultera con la moglie di un deputato, Kitty O’Shea. Nella morigerata Irlanda, la lotta divenne impari.

Screditato, malato, Parnell morì nel 1891, due anni dopo lo scandalo. Vittoria postuma della sua incessante attività, due anni più tardi venne infine votata una legge sull’Home Rule dalla Camera dei Comuni (ma venne respinta dalla Camera dei Lord). Fu allora che i lealisti protestanti dell’Ulster crearono il partito unionista per opporsi all’Home Rule.