Ricavato all’interno di una delle dimore storiche più belle di Dublino, la Newman House, il museo MoLI è interamente dedicato alla letteratura irlandese: è un atto d’amore verso il mondo dei libri, e in particolare per quelli dello scrittore irlandese James Joyce.
MoLI è l’acronimo di Museum of Literature Ireland, nato dalla collaborazione tra l’University College e la National Library of Ireland di Dublino, anche se il nome strizza l’occhio a Molly Bloom, l’eroina di Joyce in Ulisse.
Lo scopo del museo è raccontare la letteratura irlandese da una diversa angolazione, rispetto agli altri musei della capitale: capire, individuare e descrivere l’influenza che la produzione irlandese ha avuto nella cultura mondiale e di come sia diventata una preziosa e sostanziosa fonte d’ispirazione per generazioni di scrittori e di artisti.
La Newman House è un edificio incastonato tra due parchi incantevoli, il St. Stephen’s Green e gli Iveagh Gardens. La sua facciata classica ed elegante si fonde in un palazzo maestoso nel cuore della capitale.
Dopo un lungo restauro e un adeguato ammodernamento della struttura, curato dal prestigioso studio di architettura Scott Tallon Walker, questo importante edificio storico è tornato ai suoi antichi splendori: infatti, un tempo era la sede principale della University College of Dublin e per molti anni ha rappresentato un nevralgico luogo di incontro e di scambio fra giovani ed emergenti scrittori come James Joyce, Flann O’Brien, Maeve Binchy e Mary Lavin, per non parlare del poeta Gerard Manley Hopkins che qui ha vissuto per un certo periodo.
Nel corso degli anni la missione del museo si è espansa, per esplorare le diverse sfaccettature della letteratura irlandese attraverso un arco temporale lungo 1.500 anni.
MoLI offre intuizioni diverse e nuove interpretazioni, dal momento che i suoi curatori possono sfruttare i 10 milioni di manufatti dalla collezione della Biblioteca Nazionale. Invece di affrontare la storia travolgente in modo arido e cronologico, MoLI li riunisce tematicamente, principalmente attraverso mostre coinvolgenti e rotanti.
La fruizione del museo è assolutamente innovativa: accanto ai display tradizionali, si trovano installazioni incentrate sugli scrittori e strumenti audiovisivi coinvolgenti. Ad esempio Dear Dirty Dublin porta gli spettatori in giro per la città attraverso sculture, film e un modello di Dublino ai tempi di Joyce. Il museo non sembra un archivio, ma uno spazio espositivo in evoluzione, che riflette l’esperienza umana della letteratura dentro e fuori la pagina.
Il cuore focale del museo è sicuramente il dublinese James Joyce, autore del capolavoro Ulisse. Il museo custodisce alcuni tesori letterari del grande scrittore, che arrivano direttamente dalle collezioni della National Library. Il pezzo più importante è la primissima copia dell’Ulisse, seguita a ruota dai suoi quaderni di appunti, rigorosamente scritti a mano, e le lettere spedite al suo grande amico e poeta William Butler Yeats.
Il museo ospita mostre permanenti, immersive e interattive, che raccontano la storia della cultura d’Irlanda a partire dalla tradizione dei cantastorie fino agli scrittori contemporanei più famosi.
Da non perdere A Riverrrun of Language, una presentazione audiovisiva con frammenti di letteratura irlandese antica, che in circostanze normali sarebbe fuori dalla portata dei turisti, oppure sezioni dedicate alle scrittrici donne come l’autrice Kate O’Brien, o la poetessa e drammaturga Eva Gore-Booth.
Le mostre temporanee, invece, offrono uno sguardo alle connessioni tra la letteratura irlandese e le città internazionali evidenziando anche i successi contemporanei della giovane e attuale narrativa irlandese. Inoltre il museo offre una serie di conferenze, laboratori per famiglie, spettacoli musicali e persino una trasmissione in diretta della BBC: infatti il museo dispone di un proprio studio di trasmissione in loco.
Il Commons Café, ricavato nelle sale da pranzo degli ex studenti, è stato a lungo uno spazio per condividere cibo e idee tra amici scrittori e oggi è una vera e propria attrazione. Gestito dalle sorelle Domini e Peaches Kemp, i Commons continuano questa meravigliosa eredità, mettendo in mostra gli splendidi prodotti e il patrimonio culinario dell’Irlanda.
Splendidamente restaurato, ci sono accenni alla storia letteraria d’Irlanda ovunque: infatti è stato arredato con fotografie d’artista e ricoperto dalle citazioni culinarie più famose della letteratura. Vi consigliamo di programmare la vostra visita la domenica, per un brunch succulento.
La caffetteria si affaccia sul Courtyard Garden, il giardino dei lettori: custodisce due alberi protetti, in particolare il frassino accanto al quale James Joyce si è fatto fotografare nel giorno della sua laurea e un bellissimo corbezzolo di Killarney.
Molti non sanno che i giardini del museo si collegano anche agli Iveagh Gardens, chiamati anche i Giardini Segreti di Dublino, un posto meraviglioso per rilassarsi in città, pur essendo a pochi minuti a piedi da Grafton Street.
Il Museo è aperto dalle 10.30 alle 18.00, da martedì a domenica, chiusura settimanale il lunedì. Ultimo ingresso alle ore 17.00.
L’ingresso è gratuito per tutti il primo venerdì del mese, mentre è sempre gratuito per studenti, ragazzi e over 65 ogni mercoledì fino a mezzogiorno.
Il museo si trova nel cuore di Dublino ed è facilmente raggiungibile a piedi: Grafton Street dista 3 minuti a piedi, Merrion Square 10 minuti così come dai principali attrazioni di Dublino come il National Museum of Ireland, o il Trinity College.
Se invece alloggiate fuori dal centro, potete raggiungere comodamente i MoLI utilizzando la Luas: il museo si trova a circa 2 minuti a piedi dalla fermata St Stephen’s, sulla linea verde. In alternativa, esistono diverse linee di autobus che portano in zona: 7, 11, 15, 16, 39A, 44, 46A, 140, 145 e 155.
Il museo si trova nel cuore di Dublino, accanto a St. Stephen's Green.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.